Active-CO
Nome commerciale | Active-CO |
Applicazione | Hair Care |
Funzione | Anticaduta |
Applicazioni suggerite
- Trattamento anticadura leave-on
- Shampoo
- Balsamo
Efficacy Assessment
INIBIZIONE DELL’ENZIMA 5α-reduttasi
La conversione del testosterone nel composto più attivo diidrotestosterone (DHT) è dovuta all’attività della 5α-riduttasi (5AR). Il DHT è responsabile di una miniaturizzazione del bulbo che porta alla perdita irreversibile del capello. L’inibizione di questo enzima rappresenta una strategia efficace nella gestione dell‘alopecia androgenetica (AGA).
Allo scopo di valutare la capacità di ACTIVE-CO di inibire l’attività dell’enzima 5AR, un omogenato proveniente da cellule LNCaP (Androgen-dependent prostate cancer cells) è stato usato come fonte dell’enzima.
I risultati ottenuti hanno evidenziato una percentuale di inibizione pari a 68,3 ± 0,7%.
ATTIVITÀ SCAVENGER SULL’OSSIDO NITRICO – AZIONE ANTINFIAMMATORIA
La determinazione in vitro dell’attività scavenger sull’ossido di azoto può essere un utile indice dell’attività anti-infiammatoria. L’ossido nitrico (NO), infatti, è un radicale libero a emivita breve e un messaggero intercellulare prodotto da una varietà di cellule di mammifero, come i macrofagi, neutrofili, piastrine, fibroblasti, cellule endoteliali, neuronali e muscolari lisce. NO media una varietà di eventi biologici che vanno dalla vasodilatazione, neurotrasmissione, inibizione dell’adesione e dell’aggregazione piastrinica, ma risulta essere coinvolto anche in una vasta gamma di patologie a carattere infiammatorio. L’azione scavanger nei confronti dell’ossido nitrico è stata determinata secondo il metodo di Griess, che è comunemente utilizzato per rilevare la presenza di nitriti e misurarne la concentrazione per via spettrofotometrica.
ATTIVITÀ SCAVENGER SULL’OSSIDO NITRICO – AZIONE ANTINFIAMMATORIA
I dati ottenuti dagli studi condotti hanno evidenziato la capacità di ACTIVE-CO di ridurre la riposta infiammatoria e l’IC50, ovvero la concentrazione in mg/ml in grado di determinare un’inibizione del radicale pari al 50%, risulta essere pari a 25 mg/ml, confermando il potenziale antiinfiammatorio della materia prima.
Safety Assessment
ANALISI IN VITRO DEL POTENZIALE PRO-SENSIBILIZZANTE – TEST DI SENSIBILIZZAZIONE
Scopo del presente test è la valutazione dell’assenza di effetti pro-sensibilizzanti da parte di prodotti finiti o materie prime per uso cosmetico. Nella definizione di un quadro di tollerabilità cutanea, è importante considerare oltre al potenziale di irritazione anche il potenziale sensibilizzante dei prodotti e degli ingredienti per uso topico ai fini della sicurezza d’impiego.
Nel test effettuato si è ritenuto opportuno utilizzare un modello cellulare per valutare la reattività immunologica di tipiche cellule immunitarie (monociti in questo caso) esposte a contatto prolungato (24 h) con il prodotto in analisi.
Il test è stato condotto su una linea cellulare di monociti denominata THP-1, poiché tale tipo cellulare è fortemente coinvolto nelle risposte immunitarie della cute, organo bersaglio tipico dei prodotti topici. Su queste cellule si è valutata la modulazione dell’espressione di due molecole co-stimolatorie, CD54 e CD86, utilizzando come controllo positivo il Nichel Solfato, una tipica sostanza sensibilizzante da contatto.
In figura 4. sono riportati i risultati dell’analisi della linea di monociti THP-1 per espressione di molecole costimolatorie al citofluorimetro di flusso dopo 24h di reazione con il campione testato e con i controlli, corretti per il controllo negativo.
Nelle condizioni sperimentali adottate, il campione analizzato non ha evidenziato alcuna modulazione dei marcatori indagati nei monociti umani mostrando, quindi, di non possedere un potenziale stimolatorio del sistema immunitario mediato dal monocita/macrofago.